In Europa 1000 sostanze sensibilizzanti per la cute, utilizzate negli indumenti e in altri articoli, verso la restrizione

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Il Comitato per l’analisi socioeconomica (SEAC) sostiene la proposta di Francia e Svezia di limitare l’uso di sostanze sensibilizzanti per la pelle in indumenti, calzature e altri articoli che possono andare a contatto con la pelle. Se adottata, la restrizione eviterà lo sviluppo di nuove allergie cutanee in molte persone, alleviando allo stesso tempo i sintomi di molte di quelle che già le hanno. Si prevede che ciò comporterà benefici per la salute equivalenti ad almeno 708 milioni di euro all’anno.

Il SEAC ha adottato il suo parere finale sulla proposta di Francia e Svezia di limitare le sostanze sensibilizzanti della pelle negli articoli in tessuto, cuoio, pelle sintetica, cuoio e pellicce, che vengono immessi sul mercato per la prima volta. Questo parere del SEAC fa seguito a un precedente parere del comitato per la valutazione dei rischi (RAC) nel marzo 2020. Entrambi i comitati hanno concluso che una restrizione a livello di UE è il mezzo più appropriato per affrontare i rischi per i cittadini dell’UE. Inoltre, il SEAC ha concluso che i benefici e i costi attesi per la società siano proporzionati.

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La sensibilizzazione cutanea è un effetto avverso sulla salute che porta a una sensibilità permanente a un allergene specifico. Attualmente, vi è una crescente preoccupazione per la sensibilizzazione della pelle dovuta all’esposizione a sostanze chimiche nei prodotti tessili e prodotti in pelle: si stima che fino a 5 milioni di persone nello Spazio economico europeo siano già sensibilizzate e che si verifichino fino a 180.000 nuovi casi ogni anno.

La restrizione proposta copre le sostanze che hanno una classificazione armonizzata come sensibilizzanti della pelle ai sensi del regolamento CLP come, ad esempio, i composti di cromo VI, nichel e cobalto. Si propone, inoltre, di limitare alcuni coloranti con presunte proprietà sensibilizzanti per la cute, ma che non hanno una classificazione armonizzata. La proposta introduce un collegamento con il regolamento CLP, il che significa che qualsiasi sostanza classificata in futuro come sensibilizzante della pelle ai sensi del CLP sarebbe automaticamente coperta dalla restrizione. Quando le sostanze vengono aggiunte automaticamente alla restrizione, il SEAC raccomanda un periodo di transizione di tre anni tra la classificazione e le condizioni di entrata in vigore della restrizione per consentire ai produttori di adattarsi.

Se adottata dalla Commissione Europea, la restrizione preverrà molte nuove allergie cutanee alleviando allo stesso tempo i sintomi di molte persone che già le hanno. Ciò dovrebbe far risparmiare alla società europea almeno 708 milioni di euro all’anno in costi sanitari ridotti, perdite di produttività (ad esempio a causa di assenze dal lavoro per malattia) e perdite di benessere (in termini di ridotta qualità della vita a causa dell’allergia). Si stima che i costi delle materie prime per l’industria per sostituire i prodotti chimici raggiungano i 23,8 milioni di euro all’anno. Ci saranno anche costi relativi alla riformulazione, ai test e all’applicazione.

Dopo i pareri di RAC e SEAC ora la decisione finale sulla proposta di Francia e Svezia spetta alla Commissione europea. Seguiremo gli sviluppi di questa interessante restrizione.

Fonte: ECHA.

Pavia, 23 settembre 2020.

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