Video del webinar “Il database SCIP, tra REACH e Rifiuti”

Mi ha contattato il Dott. Mauro Sabetta dell’Unione Industriale di Torino per segnalarmi e invitarmi a condividere con voi il materiale di un importante webinar, che si è svolto lo scorso 20 novembre 2020, dal titolo “Il database SCIP, tra REACH e Rifiuti”. Al corso online hanno partecipato come relatori: Dott.ssa Claudia Berruti (FCA), Dott.ssa Francesca Giannotti (Ministero dello Sviluppo Economico), Dott.ssa Elena Genero (FCA), Dott. Marco Valli (Confindustria) e Ing. Vincenzo Romanò (BITRON INDUSTRIE).
Il database SCIP è uno dei temi più caldi del momento e rappresenta una novità che si pone a cavallo fra il mondo delle sostanze chimiche e quello delle normative ambientali“, ha affermato il Dott. Sabetta, promotore e moderatore dell’incontro. A dimostrazione del grande interesse su questo tema è stata la grande partecipazione delle aziende: circa 350 persone hanno seguito in diretta l’evento della durata di circa 3 ore.
E’ interessante notare quale sia il collegamento fra Regolamento REACH e SCIP database“, mi fa notare il Dott. Sabetta, che mi spiega: “si tratta di fatto dell’estensione di un obbligo già esistente nel Regolamento REACH. L’articolo 9, paragrafo 1, lettera i), della Direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE estende l’obbligo previsto dall’articolo 33 del Regolamento REACH che impone ai fornitori di articoli di comunicare, a determinate condizioni, informazioni sulla presenza di sostanze nella Candidate List nei loro articoli lungo la catena di approvvigionamento e ai consumatori (su richiesta), richiedendo loro di presentare tali informazioni all’ECHA“. Ecco dunque da dove scaturiscono questi nuovi obblighi di notifica.
Durante l’evento è stata presentata l’esperienza su questo argomento di due importanti aziende: Bitron Industrie e FCA.
Inoltre, il Dott. Sabetta ha aggiunto: “… la grande preoccupazione dell’industria è per la difficoltà di reperimento/ottenimento delle informazioni lungo la supply chain; la situazione è resa particolarmente complessa dalla ben nota sentenza C106 del settembre 2015 che ha di fatto “spacchettato” ogni articolo complesso in una sommatoria di articoli più piccoli (vedasi https://www.linkedin.com/pulse/reach-e-le-sostanze-pericolose-allinterno-di-articoli-mauro-sabetta/). In certi casi, come ben illustrato dai relatori, il grado di dettaglio impone operazioni onerosissime, a livello di distinta base… le intenzioni sono buone, ma la soluzione trovata, appoggiandosi ad una definizione piuttosto vecchia di “articolo”, non è certo né maneggevole, né pratica. Da tempo auspico un ripensamento del modo di valutare la presenza di sostanze pericolose negli articoli, magari avvicinandoci di più ai concetti di “materiale omogeneo” espressi in ambito RoHS.
L’Unione Industriale di Torino mette a disposizione il materiale dell’evento, così che tutti possano approfondire questa attuale e interessante tematica.

Presentazioni effettuate in occasione del webinar

  • Breve introduzione alla Banca dati SCIP (Mauro Sabetta – Unione Industriale di Torino)
  • Testimonianza aziendale: Come un’industria meccatronica sta approcciando la tematica SCIP: proposta applicativa e problematiche aperte (Vincenzo Romanò – BITRON Industrie)
  • Testimonianza aziendale: Lo SCIP e gli oggetti complessi: come il settore Automotive sta affrontando il nuovo vincolo (Claudia Berruti – FCA Centro Ricerche Fiat)

Allegati
» Mauro Sabetta – Unione Industriale di Torino
» Vincenzo Romanò – BITRON INDUSTRIE
» Claudia Berruti – FCA Centro Ricerche FIAT

Pavia, 1 dicembre 2020.

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